domenica 15 luglio 2012

Bugie storiche e falsi miti

Le nostre conoscenze su fatti e personaggi del passato sono infarcite di luoghi comuni. Molti sono frutto di tradizioni antiche, molti derivano dal fatto che prima dell'800 gli storici non verificavano accuratamente i fatti che spesso venivano arricchiti e abbelliti.

Uno dei luoghi comuni più famosi riguarda l'Antico Egitto, tutti abbiamo imparato fin dalle elementari che frotte di schiavi, sotto colpi di frusta spingevano pesanti blocchi per costruire le piramidi; ed il cinema ha sicuramente contribuito a rafforzare questo mito.

Le tombe dei faraoni furono invece edificate da operai salariati!

La conferma è arrivata dagli scavi archeologici nella piana di Giza, che hanno riportato alla luce le tombe dei manovali che 4500 anni fa parteciparono alla costruzione delle piramidi di Cheope e Chefren.
In Egitto gli schiavi erano soltanto prigionieri di guerra stranieri ed i grandi progetti come piramidi o dighe venivano affidati alla popolazione locale, tenuta ad un periodo di lavoro obbligatorio in occasione delle piene del Nilo, quando i campi non erano coltivabili.

Lavorare per la costruzione delle piramidi, al contrario della leggenda popolare, garantiva un ottimo vitto e gli operai già a quell'epoca potevano scioperare ("si coricavano" secondo l'espressione egiziana), come successe nel 29° anno di regno di Ramses III.

Gli operai addetti alla costruzione delle piramidi avevano a disposizione comodi villaggi in cui vivere con tanto di scuole.


Altro mito è quello legato alle cinture di castità, si narra che i cavalieri Medioevali che partivano per le Crociate blindassero l'illibatezza delle mogli, portandosi via la chiave.
Una serie di analisi su diverse cinture attribuite al XI-XIII secolo hanno rivelato che quest'ultime erano in realtà di un'epoca successiva. La maggior parte di queste cinture fu realizzata nell'800 quando questa diceria sul Medioevo prese piede.
Molte sono facilmente apribili e riportano frasi oscene, facendo pensare che siano in realtà giochini erotici!


Altra storiella è quella che riguarda Napoleone e la Gioconda. Si narra che trafugò il dipinto portandolo in Francia ma la verità è che fu lo stesso Leonardo a "portarselo dietro" quando nel 1516 si trasferì alla corte di Francesco I.
Napoleone trafugò comunque molti capolavori italiani.

A presto con altre "Bugie storiche e falsi miti".