venerdì 24 febbraio 2012

Le lotte per il trono della Regina Vittoria. (II)

Rieccomi pronta con la continuazione dell'affascinante e travagliata storia della regina Vittoria. Mi scuso per la lunga assenza ma il nuovo lavoro, lo studio ed il corso di tedesco mi occupano tantissimo tempo quindi ho dovuto ridimensionare notevolmente la mia presenza sul blog. Vi assicuro in ogni caso che il blog continuerà a "vivere"!

Nel dicembre del 1819 il duca di Kent dovette riconoscere che i suoi debiti ammontavano ormai ad una cifra esorbitante e decise così di trasferirsi con la famiglia in una tenuta più modesta a Sidmouth, sulla costa del Devon. Quell'anno l'inverno fu molto rigido ed in pieno gennaio, rientrando bagnato fradicio da una passeggiata, il duca si ammalò di influenza. Dopo pochi giorni le sue condizioni peggiorarono ed il 23 gennaio morì, stringendo la mano dell'adorata consorte, che restava vedova per la seconda volta.
"Quella donna uccide tutti i suoi mariti", commentò pungente la moglie dell'ambasciatore russo. Cosa che su 2 piedi è saltata in testa anche a me a dir la verità.
Duca di Kent

Vittoria aveva solo otto mesi e la duchessa di Kent si ritrovò a 33 anni povera e disperata.
Suo fratello Leopoldo la convinse a chiedere al principe reggente il permesso di trasferirsi a Kensington Palace, insieme con sir John Conroy, un affascinante irlandese che era stato scudiero del duca e che nella confusione in seguito alla sua morte si era conquistato la fiducia della duchessa, entrando con essa in grande confidenza e diventando di fatto il capofamiglia.

Leopoldo I fratello della dichessa di Kent.

Il 29 gennaio 1820, lo stesso giorno in cui la duchessa arrivò a palazzo, Giorgio III morì. (Poi non venitemi a dire che questa non porta sfiga!!!).

King George III, by Sir William Beechey.

Il reggente venne incoronato come Giorgio IV e a quel punto, dopo i duchi di York e Clarence, Vittoria diventava la terza in linea di successione al trono.
A quell'epoca il palazzo era una residenza fredda, triste e decadente, e l'infanzia della piccola Vittoria non dovette essere molto allegra. La duchessa e John Conroy erano uniti nello sforzo di rendere la bambina uno strumento obbediente alle loro ambizioni ed ai loro programmi. Entrambi speravano fortemente che la bambina diventasse regina, e se questo fosse accaduto prima del raggiungimento della maggiore età, avrebbe consentito alla duchessa di diventare reggente e di assicurare così potere e ricchezza a sé ed al suo fidato compagno. Se poi Vittoria fosse diventata regina dopo i 18 anni, confidavano che avrebbe rinunciato al potere, cedendolo di fatto a loro due. Fu così che nacque il cosiddetto "sistema Kensington": metodo educativo basato su regole crudeli, ripetute intimazioni e continuo e ferreo controllo.

 Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld

John Conroy

Vittoria non veniva lasciata sola nemmeno un istante, dormiva in camera con la madre ed era controllata a vista dalla tate o dalle governanti fino a quando la duchessa non si coricava. Ogni colpo di tosse, ogni parola che diceva, ogni abito che indossava venivano subito riferiti a John Conroy, Vittoria era tenuta lontana dalla famiglia paterna ed isolata dagli altri bambini ad eccezione dei figli di Conroy.

La duchessa di Kent temeva le voci che circolavano sulla possibilità che il duca di Cumberland, altro fratello del re che veniva dopo Vittoria nella linea di successione, cospirasse per uccidere la bambina.
Effettivamente Cumberland mise in giro la voce che la bambina fosse troppo cagionevole di salute per comandare e cercò in tutti i modi di allontanarla dalla successione, fino al punto forse, di pensare al suo assassionio. Per tale motivo il cibo di Vittoria veniva assaggiato prima di ogni pasto e la bambina non aveva il permesso di scendere le scale senza che qualcuno la tenesse per mano. Vittoria soffrì molto per queste restrizioni:
"Ho trascorso un' infanzia molto infelice" confidò in seguito, aggiungendo che gli unici "momenti di gioia" erano le uscite con la sorellastra Fedora e la tata, perchè "solo allora potevo parlare e comportarmi come volevo"
Fedora di Leiningen.

Quando Vittoria fu più grande la duchessa raddoppiò il controllo sulla figlia, sempre più convinta che sarebbe salita al trono.
Il tempo le diede ragione, i fratelli maggiori del defunto duca di Kent non ebbero eredi il duca di Clarence e la sua giovane moglie diedero alla luce nel 1819 una bambina, che morì dopo poche ore. Alla fine del dicembre 1820, ebbero una seconda figlia, Elisabetta, che morì anch'essa nel marzo del 1821, per la "gioia" della duchessa di Kent, che tirò un sospiro di sollievo, finalmente non c'erano più concorrenti nella scalata al trono.

Alla prossima con la terza ed ultima parte...


 

3 commenti:

  1. Che meraviglia questi post storici e che coincidenza! Giusto ieri sera ho iniziato a leggere la sua biografia scitta da Lytton Strachey ;-) Complimenti!A presto, Alice

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  2. Ha ha! Tu guarda che caso. Grazie per i complimenti, sei sempre carinissima... A presto!

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  3. Sempre preparatissima Alex, complimenti!
    Grazie ancora per essere passata da French&BonTon!
    La prossima volta ti tengo qualche macarons da parte ^_^!!!
    A presto.
    Anna

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