martedì 28 febbraio 2012

Nuovo amore, White hair!

Dopo i capelli rosa di Maria Antonietta ultimamente mi sono presa una folle cotta per i capelli biondo cenere/bianchi.





Belli solo in foto (suppongo) praticamente impossibili da portare (la ricrescita in vista è scontata) ma mi piacciono davvero tanto! Fanno molto 1700 (anche un po' emo lo so...vi lovvo ;D )

All' inizio del diciottesimo secolo le acconciature sono alte come nell’ ultimo decennio del Seicento e si porta ancora la cresta, che è considerata un ornamento signorile. Dopo il primo decennio del secolo la pettinatura è ancora alta, ma semplice e senza ornamenti: soltanto due ciocche le danno movimento scendendo lunghe e sottili sulle spalle. Questa pettinatura, che con lo slancio della linea raccolta al sommo del capo e la morbidezza delle ciocche ricadenti affina l’ovale del viso e l’attacco del collo, acquista grazia aristocratica dal candore della cipria che si faceva aderire ai capelli unti con pomate.

 l’uso della parrucca incipriata è stata una particolarità del 1700. L’ispirazione veniva dalle parrucche maschili; tuttavia, con il progredire del secolo, le parrucche maschili si fecero più semplici, imitando le pettinature naturali mentre quelle delle donne diventarono più fantasiose ed esagerate. Incipriare una parrucca bianca significava un alto rango di nascita.

La moda della pettinatura esageratamente alta viene dalla Francia. Maria Antonietta si lascia acconciare da Léonard, che una sera propone i capelli rialzati artificiosamente più di mezzo metro sul capo. Léonard lancia anche la moda di frammischiare ai capelli sciarpe di velo che ornano con le cocche sbuffanti i cosidetti poufs, ossia le acconciature imbottite con un cuscinetto di crine. In tutta la Francia, e si può dire in tutta l’Europa, si segue la folle moda.

La regina di Napoli, sorella di Maria Antonietta, incarica Léonard di mandarle delle bambole acconciate di sua mano, per essere al corrente delle nuove mode; ma timorosa che i parrucchieri napoletani non siano abbastanza iniziati a tutte le finezze del gusto francese, ottiene dalla regina di Francia che Léonard venga di persona ogni anno a Napoli ad acconciarla e rivelarle i misteri della sua arte. 

Per tenere alti i capelli il tuppé ha una armatura di filo metallico, le strutture per sollevare i capelli diventano sempre più complesse e alte, frammiste di odori ed oli per tener in piega i capelli e saldi gli oggetti di decorazione. Ai tempi non esistevano efficaci zampironi e per tener a bada gli insetti, attratti dalle folte capigliature, si usava mettere nei castelletti un piattino che alcune dame riempivano di sangue e miele per evitare che i parassiti andassero in giro per la testa e ronzassero attorno al viso (immaginate il profumino del miscuglio). In Italia prevale una linea di moderazione, sebbene si ricordino dei tuppé dai più stravaganti nomi e dei più strani modelli: tuppé a piramide, a ventaglio, a paniere, a martello, à la Montgolfier, à la Susanne, la noblesse, à la laitiére. 

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