lunedì 28 novembre 2011

Giappone, Lolite e abiti vittoriani

Che i giapponesi fossero un gradino avanti a noi l'ho sempre sostenuto ma devo dive che in fatto di mode sono una rampa di scale avanti...
se noi sognamo solo quie fantastici abiti vittoriani loro non si fanno nessun problema ad indossarli ancora oggi!

Sto parlando delle Lolite, ragazze che traggono ispirazione per i loro abiti dall'era vittoriana, così come anche dai vestiti dell'epoca rococò.

Nonostante l'origine della moda lolita non sia chiara, si possono rintracciare alla fine degli anni 70 vestiti definibili odiernamente come "lolita" prodotti da griffe giapponesi famose nel paese, come Pink House e Milk and Pretty (rinoninata in seguito Angelic Pretty). In seguito sono nate molte altre griffe del genere, oggi famose tra gli amanti del genere, come Baby, The Stars Shine Bright e Metamorphose temps de fille.

Ne esistono diversi tipi:
  • Gothic Lolita: caratterizzato da trucco e vestiti scuri. Il trucco più comune è composto da rossetto di colore rosso e ombretto del tipo "smokey",  gioielli a forma di croce, simboli religiosi, zaini e borse a forma di pipistrello, bara o crocifisso sono usati come accessori per completare il look.

  • Sweet Lolita: adotta le linee base dello stile, usando colori pastello e stampe infantili. Sono frequenti i riferimenti ad "Alice nel paese delle meraviglie" ed alle classiche favole. Fasce, cuffie e fiocchi sono accessori molto apprezzati. Zaini e borse possono avere la forma di fragole, corone, cuori e peluches.
  • Classical Lolita: stile più maturo di lolita, non è scuro come il Gothic Lolita né grazioso come lo Sweet Lolita. È comunemente visto come uno stile sofisticato per le sue stampe con pattern poco vistosi e per i colori utilizzati, più sobri che negli altri stili, oltre che per il taglio più adulto dei vestiti.
  • Punk Lolita: aggiunge elementi dell'abbigliamento punk alla moda lolita. Tessuti strappati o serigrafati, cravatte, catene, spille da balia, tartan, righe e tagli di capelli maschili sono incorporati allo stile.
Data la tendenza delle aderenti alla moda lolita al fai-da-te, nel tempo sono nate molte altre interpretazioni della moda lolita fuori dai soliti canoni. Questi stili non sono così conosciuti come quelli principali, ma sono la dimostrazione della tendenza alla creatività della moda lolita e dell'attitudine degli appassionati a crearsi una loro propria moda.
  • Princess Lolita
  • Shiro & Kuro Lolita
  • Guro Lolita
  • Sailor Lolita
  • Country Lolita
  • Wa Lolita
  • Qi Lolita
  • Casual Lolita
Devo dire che alcuni abiti sono davvero belli...



lunedì 21 novembre 2011

Elisabetta d'Austria _Sissi_ (2)

Rieccomi pronta a discutere il secondo film della trilogia sulla vita dell'imperatrice d'Austria: Sissi, la giovane imperatrice.

La seconda parte si allontana sempre di più dalle vicende reali trasformandosi in una romantica ed un po' tormentata storia d'amore in stile telefilm. Diventa quindi sempre più difficile seguire la cronologia della vita reale di Sissi che non si riesce a riconoscere molto nel personaggio della pellicola, rimane comunque anche questo un film piacevole da vedere nonostante le libertà che si è preso il regista.

Nei film viene descritto un Francesco Giuseppe buono e caritatevole. Nella prima pellicola quando gli viene chiesto di firmare un'ordinanza che prevede l'esecuzione immediata di 8 ribelli di Praga condannati a morte si rifiuta di firmare chiedendo tempo ("Alla fine si tratta della vita di otto giovani!"), cosa che nella realtà non ha mai esitato a fare anche per evitare di mettersi in contrasto con la madre. In questa seconda parte invece in occasione del suo matrimonio, ispirato da Elisabetta e contro la resistenza della corte e della madre, vuole e ottiene un'amnistia di tutti i nemici di stato, in particolare dei ribelli ungheresi.
L'amnistia è effettivamente un fatto accaduto ma non per via del buon cuore di Elisabetta o di Francesco Giuseppe, ma molto più semplicemente perchè in occasione di un matrimonio le amnistie erano una tradizione nella casa reale degli Asburgo. Del resto il giorno dopo le repressioni venivano riprese senza troppi turbamenti di coscienza.
Come vi avevo raccontato il promo film si conclude con il matrimonio e questo si apre con uno sdolcinato e melenso racconto della vita dei due piccioncini dipo il famoso "Lo voglio".
E' un vero e proprio idillio, quando sono insieme i due sprigionano una felicità incondizionata e persino l'ambasciatore austriaco in Francia deve aspettare alla porta dell'ufficio dell'imperatore finché i due non finiscono di baciarsi e abbracciarsi.
I due sviluppano una specie di complicità amorosa che aiuta Sissi a superare tutte le avversità della vita di corte (descritte sommariamente: il rigido protocollo, il marito molto occupato che ha troppo poco tempo per lei, la nostalgia per la Baviera e soprattutto l'intransigente suocera Sofia che non vede di buon occhio la spontaneità e la freschezza della giovanissima imperatrice). Francesco capisce i suoi problemi di adattamento ed è sempre dalla sua parte.

La realtà era ben diversa, come già vi ho accennato nel post precedente già giorni prima del matrimonio Elisabetta era turbata da innumerevoli preoccupazioni che via via si amplificarono portandola a soffrire di una forte depressione. Il marito non le stava poi così vicino come descritto, persino nelle due settimane della luna di miele era quasi sempre assente. Nelle prime settimane Elisabetta fu scossa da continue crisi di pianto e nel suo diario non scrisse soltanto poesie piene di nostalgia per la Baviera, come raccontato nel film, ma anche poesie in cui rimpiangeva il suo primo amore defunto che descriveva come "unico vero amore" della sua vita, svanito per sempre.

La depressione e strane malattie psicosomatiche che spesso i dottori facevano fatica a capire, la accompagnarono per tutta la vita e divennero un modo per esprimere la sua ribellione contro la corte di Vienna che odiò fin dal primo giorno. Sanissima in gioventù, cominciò a star male a contatto con l'ambiente della corte imperiale e per sopperire alle sue numerose crisi di nervi, si sottoponeva a diete drastiche e intensi esercizi di ginnastica (si ipotizza soffrisse di anoressia nervosa).

Francesco invece era veramente felice ma non sembrava percepire nulla di ciò che tormentava sua moglie, nei confronti delle sofferenze di Sissi si limitava a scusare e a difendere sua madre Sofia. Francesco amava la moglie, ma non la capiva affatto. L'amore per la natura era probabilmente uno dei pochi interessi che Elisabetta e Francesco avevano in comune.

Le fughe frutto di tristezza e depressione vengono usate nel film per creare una storia ricca di buoni sentimenti e romanticismo e vengono collocate in situazioni differenti rispetto alla realtà. Per esempio quando, nel film, sottraggono a Elisabetta la prima figlia per farla educare dalla suocera, lei esplode e ritorna nella sua casa in Baviera. Il rancore però svanisce rapidamente, Francesco Giuseppe comprende i sentimenti della moglie, la raggiunge in Baviera, le promette che tutto andrà bene e la riconduce a Vienna.
 
 
In realtà le fughe di Elisabetta iniziarono più tardi e per motivi diversi. A quel tempo era ancora troppo debole nei confronti della suocera e il marito fece di tutto per farle accettare l'ambiente ostile della corte.
 
La nascita della prima figlia rappresentò invece forse l'unico momento di vera felicità nella vita matrimoniale tra Sissi e Francesco, ma fu un momento che durò poco. Quando Elisabetta chiese a Francesco di poter stare di più con le figlie fu invece Sofia che minacciò di andarsene dalla corte. La lotta tra Elisabetta e Sofia per l'educazione dei figli continuò ancora per parecchio tempo fu Elisabetta a cedere lasciando il campo alla suocera.
Il suo cedimento in realtà avvenne dopo molte lotte, alcune delle quali anche vinte, a causa di un evento che la segnò molto. Inizialmente riuscì ad ottenere che le figlie accompagnassero lei e l'imperatore in alcuni dei loro viaggi di Stato ma durante  il viaggio nelle province ungheresi, la piccola Sofia si ammalò. La diciannovenne imperatrice vegliò per undici ore sulla figlia, che spirò il 19 maggio 1857. Quando tornarono a Vienna, Elisabetta si chiuse in sé stessa e nella propria solitudine, rifiutando di mangiare e di apparire in pubblico. L'imperatrice, che aveva insistito per ottenere la presenza delle bambine durante il viaggio, rinunciò al suo ruolo di madre, ritenendosi colpevole della morte della figlia, e affidò Gisella all'educazione della nonna.
 
Nel film il processo che porta all'incoronazione è descritto come il risultato del fascino esercitato da Elisabetta sui capi dei rivoltosi ungheresi che convinse ad accettare questo tipo di riconciliazione con l'Austria, osteggiata da Sofia ma supportata da Francesco.

Anche qui la realtà fu molto diversa. Tra il matrimonio e l'incoronazione passano 14 anni, nei quali Elisabetta cambiò profondamente. Era diventata una donna matura di 30 anni, bellissima e con un carattere talmente forte da dominare ormai il marito e da poter ottenere praticamente tutto quello che voleva.Tutte le battaglie piccole e grandi che affrontò la fecero diventare dura, a volte anche egoista, ma solo così riuscì a sopravvivere alle oppressioni.
 
La sua amicizia, che molti ipotizzano fosse amore, con il capo dei ribelli ungheresi Andrassy la fecero diventare un alleato sicuro e affidabile per il movimento autonomista che si fece sempre più forte in Ungheria.
 
Dovette affrontare molte resistenze non solo quelle della suocera, lo stesso Francesco Giuseppe non era molto convinto, ma alla fine dovette cedere perché la situazione politica in Ungheria era diventata molto irruente e pericolosa. Elisabetta aveva, in tutto questo, un ruolo molto attivo e importante: usò tutti i mezzi che aveva ormai a disposizione, da una febbrile diplomazia segreta in cui sfruttava tutte le sue numerose amicizie alla grande popolarità di cui godeva in Ungheria, per favorire gli ungheresi e per imporre a Francesco la sua volontà che, non a caso, era anche quella di Andrassy.
 
Come la prima parte anche questa seconda finisce con una scena madre, la splendida cerimonia dell'incoronazione di Francesco e Elisabetta come re e regina dell'Ungheria. Del resto è pur sempre un film dai tratti romantici che quindi si deve concludere con il caro vecchio "...e vissero tutti felici e contenti".
 
A presto con il terzo e ultimo film: Sissi, il destino di un'imperatrice.

domenica 20 novembre 2011

Stranezze e falsi miti giapponesi (2)

In passato avevo scritto un post per sfatare un po' di leggende legate al Giappone e avevo postato alcune immagini di invenzioni strampalate. Oggi ho deciso di continuare con alcuni strani oggetti che sicuramente vi incuriosiranno...
  • cuscino con sveglia vibrante. Perché spendere soldi per comprare 2 oggetti quando si può incorporare tutto in uno! Avrete anche più spazio sul comodino.

  • Raffredda spaghetti. Le pause pranzo si stanno riducendo sempre di più e d'ora in poi non potrete più dire al vostro capo che siete in ritardo perché i vostri spaghetti erano troppo caldi e avete impiegato una vita a mangiarli!
  • La metro ad alcuni concilia il sonno e per evitare di sbattere testate a causa di un colpo di sonno è arrivato il caschetto con ventosa...
  • ...una di quelle classiche invenzioni che ti porta a dire "non so come facevano prima?" Probabilmente così...
  • Non avete voglia di togliervi gli occhiali ogni volta che vi coricate? No problem è arrivata la montatura senza stanghette laterali! Questa la voglio!
  • Non tutte le donne sono delle esperte truccatrici da salone di bellezza e a volte capita di vedere per le strade cose simili...
...o meglio capitava prima che arrivasse lei! La mascherina anti sbavature
  • Se avete un forte senso civico ma poco tempo da perdere queste le hanno inventate per voi! Strisce pedonali portatili.
  • Batteria in grado di ricaricarsi con l’inserimento di un liquido al suo interno. Questa è sicuramente un invenzione utile e potrebbe trovare diverse applicazioni, disponibile in formato AA e AAA, una volta esaurita è possibile ricaricarla con una pipetta. I liquidi utilizzabili sono diversi e si va dalle bevande dolci, all’acqua e sembrerebbe anche l’urina!
  • Per i maniaci delle nuove tecnologie che non vivono senza aggeggi elettronici è arrivato lo scalda pranzo USB.

  • A quanto pare i giapponesi non dormono molte ore di notte ed ogni momento libero è buono per recuperare un po' di ore di sonno perse. Per ogni situazione è quindi indispensabile la giusta sveglia, questa è una sveglia da orecchio per veloci pisolini in treno...
  • L'ultima invenzione è forse la più utile: un copri bici/motorino per i giorni di pioggia, così da non dover rinunciare alla comodità delle 2 ruote nonostante le intemperie!

sabato 19 novembre 2011

Il cuore infranto di Sissi.

Ecco le poesie che Elisabetta scrisse dopo la morte di  Richard S. il ragazzo di cui si era perdutamente innamorata prima di conoscere Francesco Giuseppe e che morì prematuramente all'età di diciotto anni.

Oh scuri occhi
a lungo vi ho fissati
ed ora l'immagine vostra
non vuol più uscirmi dal cuore.

O lieto giovine amore
fiorente come il Maggio
è giunto l'Autunno
ed è tutto svanito
Ed ora egli è lontano, lontano
ed io non lo vedo giammai.

Oh, come vorrei correre a lui
se sapessi dove, e come!         

La sorte è decisa,
ahi! Riccardo non è più.
Le campane suonano a morto...
Oh, abbi pietà, Signore!
Si affaccia alla sua finestrella
la fanciulla dai riccioli biondi.
Persino gli spettri si commuovono
all'angoscia del suo cuore.


venerdì 18 novembre 2011

Elisabetta d'Austria _Sissi_

Dall'apertura del blog vi ho parlato di tanti libri e tanti film ambientati soprattutto nell' 800 ma non vi ho mai detto cosa da piccola ha fatto nascere in me la passione per la storia...

...un film, o meglio una trilogia di film, forse le pellicole che seguono meno fedelmente in assoluto le vere vicende, ma a quel tempo ero troppo piccola per saperlo. Sono dovuti passare molti anni perchè mi rendessi conto che quella storia fatta di abiti sontuosi, amore incondizionato e buoni sentimenti non è mai esistita.

La trilogia di film di cui vi ho parlato è quella che vede come protagonista la bellissima Romy Schneider:
  • La principessa Sissi (titolo originale: Sissi), 1955
  • Sissi, la giovane imperatrice (titolo originale: Sissi - die junge Kaiserin), 1956
  • Sissi, il destino di un'imperatrice (titolo originale: Sissi - Schicksalsjahre einer Kaiserin), 1958

Personaggio che tutti hanno amato tranne forse la sola protagonista che per tutta la vita è rimasta nell'immaginario collettivo Sissi.

La Schneider dopo l'incredibile successo della trilogia rifiutò infatti la proposta del regista di girare la quarta parte, più tardi confesserà a Karlheinz Böhm, l'attore che interpretava il ruolo di Francesco Giuseppe e con cui rimase sempre in amicizia, di vergognarsi profondamente dei film girati in quel periodo. In una intervista pubblicata in Italia su "Repubblica", Böhm ha anche aggiunto di ritenere che questa insoddisfazione di fondo sia diventata con il tempo un peso per l'attrice e che abbia contribuito (insieme ad altri fattori molto più determinanti) a condurla all'alcolismo e alla depressione che l'afflissero nell'ultimo periodo della sua vita, prima della tragica fine a soli 44 anni.

Lo stesso Böhm  non amava questo ruolo e anche lui cercò di scrollarsi di dosso quell'immagine, con più successo.

Iniziamo con il primo film: La principessa Sissi.

Questa pellicola ci presenta la famiglia di Sissi e la sua amata terra la Baviera, prosegue con il racconto dell'incontro con l'imperatore Francesco Giuseppe a Bad Ischl, il fidanzamento e infine il matrimonio a Vienna ad appena 16 anni.

Partendo dal principio il primo errore nella pellicola viene fatto nella descrizione della famiglia: i genitori si amano incondizionatamente e difendono orgogliosamente il loro amore e il loro stile di vita poco aristocratico anche di fronte agli sguardi critici della corte di Vienna poco entusiasta dalla  parentela bavarese.

La realtà era però ben diversa, il duca Max e la duchessa Ludovica si erano piegati ad un matrimonio combinato (tipico dell'epoca). Costretti a sposarsi il duca disse apertamente alla consorte che l'avrebbe sposata solo per paura della famiglia.

Max non era quindi l'uomo dolce ed amorevole del film e più di una volta Elisabetta sentì dalla bocca della madre la frase amara: "Quando si è sposati, ci si sente abbandonati".

Il duca aveva numerosi figli illegittimi che amava al pari dei figli avuti con Ludovica, se non di più, e di certo non ne faceva mistero, infatti non pranzava mai con il resto della famiglia ma nelle sue stanze con le figlie illegittime.

A Bad Ischl Ludovica e Sofia, madri dei futuri sposi, avevano programmato l'incontro tra Francesco Giuseppe e Elena, la sorella maggiore di Elisabetta (più colta, più matura e secondo tutti anche più bella), e il loro fidanzamento. Secondo il film Elisabetta andò con la sorella e la madre a causa di una decisione astuta di Ludovica che così voleva dare al viaggio un'immagine più "innocente", meno interessata.

In verità in quel periodo Elisabetta era disperata e piangeva per la perdita del suo primo grande amore, un giovane conte ritenuto indegno e mandato via dalla famiglia di Sissi. Il giovane, poco dopo, morì per una malattia. Di conseguenza Sissi era caduta in una profonda depressione e, facendola partecipare al viaggio, la madre voleva tirarla su di morale, farla uscire dalla malinconia.

Da qui in poi il film fantastica sul casuale incontro fra Sissi e Francesco Giuseppe e sul loro primo appuntamento segreto durante il quale la giovane, non sapendo chi ha davanti, incanta l'imperatore.

Tutto ciò viene fatto nel film probabilmente per giustificare che la scelta dell'imperatore ricadde su Sissi e non su Elena, altrimenti nel film avrebbero dovuto far cadere dal pero la Schneider e probabilmente non sarebbe stato molto carino.

Nella realtà a causa della sua ingenuità, dovuta anche alla giovane età e all'inesperienza, Sissi non capì nemmeno cosa stava succedendo quando Francesco le consegnò le rose rosse del fidanzamento.
Anche il senso di colpa che Elisabetta avrebbe avuto nei confronti di sua sorella è una invenzione senza il minimo riscontro nella realtà. Elena fu, fin dall'inizio, quella che diede il conforto maggiore a Sissi, che era invece terribilmente scossa da contrastanti emozioni e cupi presentimenti.

Il film ha anche molto ricamato sulla presunta ostilità dell'arciduchessa Sofia nei confronti di Sissi, in realtà era solo molto preoccupata non soltanto per la giovane età della ragazza ma anche per il suo carattere troppo selvatico e indipendente. Rimase subito affascinata anche lei dalla particolarità di Elisabetta ed esistono lettere e testimonianze che attestano che provò subito simpatia nei suoi confronti.

Il film chiude, con un matrimonio sontuoso e una Sissi raggiante e visibilmente innamorata.

In realtà i dubbi di Sissi e la sua paura della corte di Vienna si erano, nel frattempo, molto concretizzate e addensate. Quando arrivò a Vienna Sissi era esausta, il suo stato era peggiorato di giorno in giorno. Quando la sua carrozza vetrata attraversò Vienna tutti potevano osservare una Sissi che singhiozzava e piangeva accanto a una madre pallida e preoccupata.
Il matrimonio fu comunque davvero sontuoso, la monarchia non aveva badato a spese per renderlo una festa grandiosa per tutto il paese e l'entusiasmo del popolo per la nuova giovanissima regina era veramente sentito.
Anche la vita di corte non era esattamente quella descritta (a quel tempo era in uso il rigido cerimoniale di corte spagnolo), il mattino dopo il matrimonio Elisabetta capì perfettamente i protocolli di corte ed il fatto che sarebbe stata costantemente osservata.
Subito dopo la prima colazione venne infatti sottoposta ad una specie di interrogatorio su quello che era successo la prima notte, cioè niente. E un ora dopo lo sapeva tutta la corte. La stessa procedura il secondo giorno. Solo il terzo giorno la corte venne a sapere della felice notizia, una umiliazione che Sissi raccontò amareggiata ancora anni dopo ai suoi figli.
Privata dei suoi affetti e delle sue abitudini e sradicata dalla terra che amava, Elisabetta cadde presto malata, accusando per molti mesi una tosse continua e stati di ansia, dovuti a turbamenti di origine psichica.
Elisabetta veniva criticata da tutta la corte per i suoi natali umili, per la sua scarsa educazione e per la sua inesistente attinenza alla vita di società, critiche che contribuivano a far nascere in se tristezza e disagio. Tutto ciò non viene rappresentato nella trasposizione cinematografica probabilmente per non distruggere la visione fiabesca che fa da filo conduttore nella pellicola.

Per ora vi lascio dedicherò il prossimo post al secondo film: Sissi la giovane imperatrice ed alle varie inesattezze storiche...