...un film, o meglio una trilogia di film, forse le pellicole che seguono meno fedelmente in assoluto le vere vicende, ma a quel tempo ero troppo piccola per saperlo. Sono dovuti passare molti anni perchè mi rendessi conto che quella storia fatta di abiti sontuosi, amore incondizionato e buoni sentimenti non è mai esistita.
La trilogia di film di cui vi ho parlato è quella che vede come protagonista la bellissima Romy Schneider:
- La principessa Sissi (titolo originale: Sissi), 1955
- Sissi, la giovane imperatrice (titolo originale: Sissi - die junge Kaiserin), 1956
- Sissi, il destino di un'imperatrice (titolo originale: Sissi - Schicksalsjahre einer Kaiserin), 1958
Personaggio che tutti hanno amato tranne forse la sola protagonista che per tutta la vita è rimasta nell'immaginario collettivo Sissi.
La Schneider dopo l'incredibile successo della trilogia rifiutò infatti la proposta del regista di girare la quarta parte, più tardi confesserà a Karlheinz Böhm, l'attore che interpretava il ruolo di Francesco Giuseppe e con cui rimase sempre in amicizia, di vergognarsi profondamente dei film girati in quel periodo. In una intervista pubblicata in Italia su "Repubblica", Böhm ha anche aggiunto di ritenere che questa insoddisfazione di fondo sia diventata con il tempo un peso per l'attrice e che abbia contribuito (insieme ad altri fattori molto più determinanti) a condurla all'alcolismo e alla depressione che l'afflissero nell'ultimo periodo della sua vita, prima della tragica fine a soli 44 anni.
Lo stesso Böhm non amava questo ruolo e anche lui cercò di scrollarsi di dosso quell'immagine, con più successo.
Iniziamo con il primo film: La principessa Sissi.
Partendo dal principio il primo errore nella pellicola viene fatto nella descrizione della famiglia: i genitori si amano incondizionatamente e difendono orgogliosamente il loro amore e il loro stile di vita poco aristocratico anche di fronte agli sguardi critici della corte di Vienna poco entusiasta dalla parentela bavarese.
La realtà era però ben diversa, il duca Max e la duchessa Ludovica si erano piegati ad un matrimonio combinato (tipico dell'epoca). Costretti a sposarsi il duca disse apertamente alla consorte che l'avrebbe sposata solo per paura della famiglia.
Max non era quindi l'uomo dolce ed amorevole del film e più di una volta Elisabetta sentì dalla bocca della madre la frase amara: "Quando si è sposati, ci si sente abbandonati".
Il duca aveva numerosi figli illegittimi che amava al pari dei figli avuti con Ludovica, se non di più, e di certo non ne faceva mistero, infatti non pranzava mai con il resto della famiglia ma nelle sue stanze con le figlie illegittime.
A Bad Ischl Ludovica e Sofia, madri dei futuri sposi, avevano programmato l'incontro tra Francesco Giuseppe e Elena, la sorella maggiore di Elisabetta (più colta, più matura e secondo tutti anche più bella), e il loro fidanzamento. Secondo il film Elisabetta andò con la sorella e la madre a causa di una decisione astuta di Ludovica che così voleva dare al viaggio un'immagine più "innocente", meno interessata.
In verità in quel periodo Elisabetta era disperata e piangeva per la perdita del suo primo grande amore, un giovane conte ritenuto indegno e mandato via dalla famiglia di Sissi. Il giovane, poco dopo, morì per una malattia. Di conseguenza Sissi era caduta in una profonda depressione e, facendola partecipare al viaggio, la madre voleva tirarla su di morale, farla uscire dalla malinconia.
Da qui in poi il film fantastica sul casuale incontro fra Sissi e Francesco Giuseppe e sul loro primo appuntamento segreto durante il quale la giovane, non sapendo chi ha davanti, incanta l'imperatore.
Tutto ciò viene fatto nel film probabilmente per giustificare che la scelta dell'imperatore ricadde su Sissi e non su Elena, altrimenti nel film avrebbero dovuto far cadere dal pero la Schneider e probabilmente non sarebbe stato molto carino.
Nella realtà a causa della sua ingenuità, dovuta anche alla giovane età e all'inesperienza, Sissi non capì nemmeno cosa stava succedendo quando Francesco le consegnò le rose rosse del fidanzamento.
Anche il senso di colpa che Elisabetta avrebbe avuto nei confronti di sua sorella è una invenzione senza il minimo riscontro nella realtà. Elena fu, fin dall'inizio, quella che diede il conforto maggiore a Sissi, che era invece terribilmente scossa da contrastanti emozioni e cupi presentimenti.
Il film ha anche molto ricamato sulla presunta ostilità dell'arciduchessa Sofia nei confronti di Sissi, in realtà era solo molto preoccupata non soltanto per la giovane età della ragazza ma anche per il suo carattere troppo selvatico e indipendente. Rimase subito affascinata anche lei dalla particolarità di Elisabetta ed esistono lettere e testimonianze che attestano che provò subito simpatia nei suoi confronti.
In realtà i dubbi di Sissi e la sua paura della corte di Vienna si erano, nel frattempo, molto concretizzate e addensate. Quando arrivò a Vienna Sissi era esausta, il suo stato era peggiorato di giorno in giorno. Quando la sua carrozza vetrata attraversò Vienna tutti potevano osservare una Sissi che singhiozzava e piangeva accanto a una madre pallida e preoccupata.
Il matrimonio fu comunque davvero sontuoso, la monarchia non aveva badato a spese per renderlo una festa grandiosa per tutto il paese e l'entusiasmo del popolo per la nuova giovanissima regina era veramente sentito.
Anche la vita di corte non era esattamente quella descritta (a quel tempo era in uso il rigido cerimoniale di corte spagnolo), il mattino dopo il matrimonio Elisabetta capì perfettamente i protocolli di corte ed il fatto che sarebbe stata costantemente osservata. Subito dopo la prima colazione venne infatti sottoposta ad una specie di interrogatorio su quello che era successo la prima notte, cioè niente. E un ora dopo lo sapeva tutta la corte. La stessa procedura il secondo giorno. Solo il terzo giorno la corte venne a sapere della felice notizia, una umiliazione che Sissi raccontò amareggiata ancora anni dopo ai suoi figli.
Privata dei suoi affetti e delle sue abitudini e sradicata dalla terra che amava, Elisabetta cadde presto malata, accusando per molti mesi una tosse continua e stati di ansia, dovuti a turbamenti di origine psichica.
Elisabetta veniva criticata da tutta la corte per i suoi natali umili, per la sua scarsa educazione e per la sua inesistente attinenza alla vita di società, critiche che contribuivano a far nascere in se tristezza e disagio. Tutto ciò non viene rappresentato nella trasposizione cinematografica probabilmente per non distruggere la visione fiabesca che fa da filo conduttore nella pellicola.
Per ora vi lascio dedicherò il prossimo post al secondo film: Sissi la giovane imperatrice ed alle varie inesattezze storiche...
Ah quante volte ho guardato e riguardato questi film..e quanta delusione nello scoprire quanto la trilogia di Marischka fosse distante dalla realtà storica! La tragicità della vita di Elisabetta d'Austria purtroppo non ha nulla a che vedere con la Sissi di Romy..ma ogni tanto è bello sognare un po. Grazie per questo bel post..mi hai fatto venire voglia di riguardarmelo per l'ennesima volta. Alice
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