venerdì 21 ottobre 2011

Elizabeth Bennet

Oggi inauguro la rubrica "protagonisti letterari" con uno dei personaggi a me più cari dei romanzi della Austen: Elizabeth Bennet.
Seconda di cinque figlie: Jane, Mary, Kitty e Lydia, è molto intelligente e dotata di carattere (nonostante il fatto non abbia ancora compiuto 21 anni), tanto che l’ironico padre Mr. Bennet la preferisce alle altre sorelle, nonostante Jane sia considerata la più bella della famiglia.

La personalità di Elizabeth è tracciata da Jane Austen come un'armoniosa combinazione di sensibilità, razionalità e fermezza è sensibile e premurosa nei confronti della famiglia quanto basta per essere imbarazzata dalla loro mancanza di contegno, come nel caso del ballo di Netherfield,

o di intuire i pericoli causati dall'esuberanza delle proprie sorelle.
Elizabeth trae divertimento dall’osservazione e dalla comprensione dei caratteri delle persone che incontra ma, mentre a volte i suoi giudizi sono corretti in altri casi, non avendo il cinico distacco di suo padre, si lascia fuorviare dalla propria emotività, come nel caso delle iniziali opinioni nei riguardi di Wickham e di Mr. Darcy.
Le sue impressioni vengono comunque messe in discussione dalla sua razionalità e dalla sua intelligenza, giungendo, infine, a conclusioni diametralmente opposte al suo iniziale pregiudizio.
Elizabeth dimostra anche sentimenti di ribellione, come molti personaggi femminili della Austen, nei confronti del rigido classismo della sua epoca.

Attraverso Elizabeth la Austen ha creato la sua immagine di donna ideale, una persona dotata di forza morale ed intelligenza tali da farla stimare sia dagli uomini che dalle donne, ma allo stesso tempo dotata di qualità, quali la sensibilità e la femminilità.
Signor Darcy:"E' tollerabile, ma non abbastanza bella da tentarmi."
E' così che la definisce in uno dei loro primi incontri intanto che Elizabeth lo ascolta di nascosto.

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